La Biblioteca Municipale di Shanghai "Zikawei", Xujiahui: la Biblioteca dei Gesuiti

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Il complesso ZI KA WEI in una mappa degli anni Trenta, a confronto con una immagine satellitare attuale.


Di quel che era il vecchio complesso sono rimasti:
1)La Cattedrale di Sant`Agnazio 
2)La Stazione Metereologica 
3)L` Orfanatrofio di T’ou-se-we , ora trasformato in museo.
4)La Scuola Media Femminile “Vanto di virtù”
5) Il Convento Femminile del Sacro Cuore,  ora diventato un ristorante.

Il complesso di Zikawei [o Zikkawei, mandarino Xujiahui, “Confluenza presso la famiglia Xu”] comprende la Cattedrale di Sant’Ignazio (Tianzhutang 天主堂), risalente al 1847 (e ampiamente ristrutturata nel 1906); allo stesso anno risale la Biblioteca (Cangshulou 藏书楼); la scuola media (Xujiahui gongxue 徐家汇公学), dotata di una cappella eretta dalla famiglia Xu (Xiao Jiaotang 小教堂) è del 1850; nel 1864 fu trasferito in quest’area l’Orfanotrofio di T’ou-se-we (Tushanwan Yuyingtang 土山湾育婴堂), attrezzato con un Laboratorio di vetri colorati, ricami e dipinti (Gu’eryuan gongchang 孤儿院工场); al 1867 risalgono la Scuola Media Femminile “Vanto di virtù” (Chongde Nüzhong 崇德女中), la Stazione Meteorologica (Qixiangtai 气象台) e il Museo (Bowuguan 博物馆), mentre del 1869 è il Giardino della Vergine (Shengmuyuan 圣母院); nel 1878, furono edificati il Convento Maggiore (Da Xiuyuan 大修院) e il Convento Minore (Xiao Xiuyuan 小修院), insieme con la Scuola di Teologia (Shenxueyuan 神学院) e il Convento Femminile del Sacro Cuore (Shengxin Xiunühui 圣心修女会); nel 1887 fu aperta la redazione della «Rivista del Sacro Cuore» (Shengxin baoshe 圣心报社) e la Casa Editrice di Tou-se-we (Tushanwan chubanshe 土山湾出版社).

Testo cit.  "G. Casacchia, M.Gianninoto. Storia della Linguistica Cinese. Vol.1. Isiao. Roma (in corso di pubblicazione)



La soppressione dell’ordine dei gesuiti nel 1773, ad opera di papa Clemente XIV, segnò la chiusura di questa fase di fecondi studi missionari cattolici sulla Cina.
La compagnia fu ricostituita nel 1814, ma i gesuiti tornarono in Cina solo nel 1841, grazie ad una clausola del trattato di Nanchino.

Essi giunsero a Macao e poi a Shanghai, dove cinque anni più tardi avrebbero fondato la comunità di Zikawei (in mandarino, Xujiahui 徐家汇), su un terreno che era stato loro donato dal ministro e converso Xu Guangqi徐光啟 [1562-1633], due secoli prima.

Il cattolicesimo era entrato a Shanghai già nel 1607, al ritorno di Xu Guangqi da Pechino.
Da allora si era diffuso nell’area circostante con costanza, ed erano presenti numerose missioni con chiese e conventi.

Fu però solo 250 anni più tardi che nacque, su suggerimento del vescovo di Nanchino e dopo una trattativa con le autorità francesi, quell’enorme complesso polivalente, chiamato appunto Zikawei dal luogo di costruzione, con chiese, conventi, biblioteche, labora-tori, orfanotrofi, che avrebbe diretto l’attività missionaria cattolica per lunghi decenni e sarebbe diventato un centro impareggiabile di elaborazione e diffusione culturale.

La popolazione europea del centro comprese preti di varia provenienza (ad esempio, nel 1884 vi operarono 100 religiosi, tra francesi, italiani e belgi, e 30 cinesi). Essendo il complesso alle dirette dipendenze della Società di Gesù di Francia, fu tuttavia la cultura francese a svolgervi la parte del leone. Anche gli studi di latino furono comunque sia sempre ampiamente rappresentati.

La forte presenza francese all’epoca era dovuta anche al fatto che la Congrégation des Missions étrangères (con casa generalizia a Parigi) aveva competenza su molte regioni, come il Guangdong, il Guangxi, il Guizhou, lo Yunnan, il Sichuan, la Manciuria e il Liaodong. Inoltre, la Congrégation de la Mission, detta dei Lazaristes, anch’essa con sede a Parigi, aveva giurisdizione sulle province del Jiangxi, del Zhejiang e dello Zhili del Nord (ovvero la regione di Pechino).

I gesuiti francesi erano a loro volta presenti anche nel Jiangsu e nel Ganhui, oltre che nello Zhili del Nord.
Perciò presso la Zikawei gli studi linguistici di missionari gesuiti francesi conobbero un grande sviluppo, testimoniato dall’esistenza di numerosi dizionari bilingue francese-cinese o francese-dialetti cinesi.

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