Antonio Riva, ("Li Andong" nella grafia cinese) era figlio di commercianti lombardi di Gorgonzola, Achille Riva e Teresa Barbaran Capra. Il padre si era trasferito a Shanghai nel 1880 per gestire l'importazione della seta in Italia. Antonio nacque nella città cinese nel 1896, ma ritornò a Firenze nel 1911 per attendere gli studi al liceo "Alle Querce". Conseguì il brevetto di pilota d'aviazione a Pisa. S'arruolò e partì volontario, partecipando col grado di capitano, alla Prima Guerra Mondiale nell'aviazione sul fronte di Asiago, dove gli venne assegnata la medaglia d’argento al valore militare e l’Ordine militare di Savoia. Fu uno dei 41 assi italiani dell'aviazione della Grande Guerra, e collezionò 7 vittorie in duelli aerei. Terminata la guerra, ritornò in Cina nell'autunno del 1919, insieme a un gruppo di aviatori italiani per preparare i campi di atterraggio per un raid aviatorio Roma-Pechino, cui avrebbe dovuto partecipare addirittura Gabriele d'Annunzio. Qui iniziò una redditizia attività commerciale. Costituì una società a Tianjin, la "Asiatic Import Export Co.", che vendeva armamenti e - soprattutto - aeroplani ai vari leader cinesi in guerra civile. Iscritto al Partito Nazionale Fascista, nel 1926 costituì la sezione della Cina del Nord del PNF e nel 1934 fu nominato segretario della Missione Militare Aeronautica Italiana traendo da entrambe le cariche, prestigio e influenza, oltre a vantaggi per le sue attività commerciali. Il console d’Italia a Shanghai nel 1930 era Galeazzo Ciano, genero di Benito Mussolini. Fu Ciano ad accreditare Riva presso il governo cinese come addestratore di piloti dell'aviazione della Cina nazionalista.
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