Technogym: Nerio Alessandri, Marco Treggiari, Manuel Saccomandi, Federica Cortezzi

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Nerio Alessandri, proprietario e fondatore dell’azienda a Shanghai.
Marco Treggiari, Managing Director.
Manuel Saccomandi, Direttore Commerciale.

Federica Cortezzi, PR & Media Relations Manager.


Settore: attrezzature e macchinari da palestra.

Localizzazione: Shanghai, 2005.

Yan Li Wei è il primo astronauta cinese ad essere andato in orbita sulla luna, una grande prova di tecnologia e sviluppo che la Cina lanciò al mondo nel 1996. All’interno dell’Agenzia Spaziale cinese vi era una palestra, la cui attrezzatura era totalmente fornita da Technogym.
Questa importante azienda italiana si sta radicando in Cina attraverso una doppia strategia: una è di tipo culturale, per incoraggiare i cinesi ad andare in palestra, perchè il benessere fisico non sia associato solamente all’educazione alimentare e alla cura del corpo; l’altra è invece di natura commerciale, per aiutare gli imprenditori cinesi ad aprire palestre buone e di qualità. Quindi Technogym si rivolge da una parte all’utilizzatore del suo prodotto e dall’altra all’operatore, che rappresenta il suo diretto cliente.
I macchinari della Technogym vengono acquistati principalmente da: palestre, alberghi o clubs, federazioni sportive, e privati (per le attrezzature da casa). L’azienda detiene importanti relazioni in particolare con gli hotel (si possono citare grandi nomi quali Sheraton, Hilton e Mariott).
Technogym nasce nel 1983 a Cesena. Nerio Alessandri ne è proprietario e fonda la società di Shanghai nel 2005. La sua storia può essere suddivisa in tre fasi: dal 1996 al 2005, l’impresa italiana svolge un’attività pioneristica in Cina, dove lavora tramite un distributore localizzato nella capitale; poi nasce la trading company a Shanghai; in seguito il 2008 rappresenta una tappa importantissima per l’azienda italiana, la quale diventa l’unica società straniera in qualità di fornitore esclusivo per gli allenamenti sportivi delle Olimpiadi di Pechino. L’obiettivo dell’azienda a partire dal 2009 è divenuto quello di acquisire una quota di mercato di dimensioni ancora più amibiziose.
Technogym è anche la prima azienda italiana a scrivere in Cina un libro, intitolato “Una Vita Di Successo” di Nerio Alessandri, tradotto in lingua cinese ed adattato al fine di rivolgersi al mercato cinese, che ruota attorno al concetto di “Wellness”, valore e simbolo fondamentale della strategia culturale e commerciale che Technogym desidera implemetare in Cina. Chiarezza e semplicità del codice comunicativo sono ingredienti di una ricetta imprenditoriale italiana di grande successo. La “doppia vu”, ad esempio, diventa un’icona, utilizzata per mostrare vari aspetti di vantaggio del concetto “palestra”: “wellness” per il benessere, “winner” per “vincente”, “workout”, cioè l’esercizio fisico di chi si allena, “we” che racchiude il significato della socializzazione, dello stare insieme e del far parte di un gruppo o una piccola comunità che condivide medesimi interessi, la doppia vu sta anche per “women”, perchè il movimento è soprattutto femminile, e così via. Da tutto questo deriva, dunque, la scelta di selezionare le storie di nove star cinesi, le quali rappresentano i testimonial di questo libro che racconta come vivere il benessere fisico.
La “Total Wellness Solution (TWS)” è una strategia di soluzioni globali in Cina: include, fra le altre cose, la collaborazione di architetti e designer italiani, i quali possono offrire qualità e tecnologia, prevede anche il funzionamento di una scuola per trainers con l’obiettivo di offrire dei corsi di formazione, ecc. Il fine diventa quello di creare l’immagine di un’azienda all’avanguardia.
L’azienda italiana segue tutto il mercato cinese (Macao ed Hong Kong compresi) e ne è leader nel suo settore: questo diviene possibile anche grazie alla costruzione e cura dei rapporti commerciali e di mercato diretti.
Technogym è partner esclusivo del Comitato Olimpico cinese: questo significa che tutti gli atleti cinesi che si allenano nelle federazioni sportive utilizzano il prodotto italiano. Un altro elemento importante, infatti, è il rapporto con le istituzioni, dei promotori degli stili di vita di un popolo. Perciò l’azienda cerca degli strumenti, quali il coinvolgimento degli sportivi di successo che fungano da “trend-setter” e l’utilizzo di nuovi slogan, per sostenere la diffusione della cultura dello sport. Dei trecento milioni di ricchi cinesi, solo lo 0,6% va in palestra (in Italia il 10%, negli Stati Uniti il 20%).
Una caratteristica fondamentale che lo stesso manager dell’azienda desidera fortemente mantenere è la ”italianità”: non solo l’impresa è italiana e viene gestita da italiani a Shanghai, ma anche l’intero sistema vuole esserlo (la qualità, lo stile, la grafica, i servizi, le collaborazioni esterne, ecc.).
Inoltre, è chiaro che il contatto con i cinesi deve essere diretto: “think global, act local” è ormai una filosofia impernditoriale comune, che anche Technogym desidera accogliere. Sapere come ragiona un cliente cinese, essere sempre coinvolti in prima linea (la presenza manageriale nelle trattative, ad esempio, si rivela importante), e curare i dettagli di sviluppo del business (la capacità comunicativa ne è un esempio lampante) sono tutti aspetti fondamentali e particolarmente premianti in Cina.
La tecnologia, sofisticatezza e innovazione del prodotto sono ugualmente seguiti con attenzione: viene calcolato che il 10% del fatturato aziendale è investito nel settore “Research and Development (R&D)”, ossia della ricerca e dello sviluppo.
Infine, la strategia TWS include anche il concetto di “fisicità”, che significa creare concretamente degli spazi, presso l’azienda stessa e inclusi nel c.d. “Wellness district”, dedicati alla dimostrazione visibile e tangibile di ciò che Technogym offre e desidera sviluppare. In particolare, sono presenti: innanzitutto una show room, cioè una palestra curata nei dettagli (ad esempio, Antonio Citterio, il famoso designer italiano, vi ha lasciato il suo contributo), con degli spogliatoi studiati nelle forme e nei colori e sempre ben puliti ed organizzati, e con varie aree di relax e servizi (bar, TV, internet, massaggi, sale di yoga o king boxing, ecc.); poi una classe, il “Welness Institute”, dove sono seguiti, per esempio, dei corsi di formazione ai trainers; infine una saletta chiamata “Welness Design Theatre”, anche questa curata nel design e nel comfort, per gli incontri, le trattative, ecc.
L’azienda si suddivide in quattro dipartimenti: comunicazione, Public Relations (PR) e media, marketing, training e design. Lo staff è composto da una quarantina di giovani cinesi, che fanno capo ai tre sopraccitati italiani.

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